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Al di là di schemi e mode correnti, la storia d'amore "Anabasi d'un anarca" è anche una "scandalosa", si direbbe "dionisiaca" professione di fede cristiana. In essa, piani e tratti di genuina ricerca religiosa e disperazione esistenziale si intersecano a piani e tratti morbosi, o kitsch, o di sgradevole apparenza, risultandone un gioco letterario inedito, fatto di tragica serietà, ma anche di un maledettismo un po' comico e fumettistico, che l'autoironia irride e riscatta sempre ampiamente. La ripresa inoltre provocatoria, e a volte quasi caricaturale, di temi e stilemi della tradizione letteraria, contribuisce a comunicare il senso di una innocenza ancora non del tutto perduta, ma ormai pressoché corrosa dall'odierno nichilismo tecnocratico. L'autore centra l'obiettivo di rappresentare il disorientamento disperato, ma anche il sempre risorgente anelito alla trascendenza dell'uomo d'oggi. Presentazione di Antonio Piromalli.